Le scuole sono luoghi potenti. Sono uno degli ambienti più importanti in cui i bambini imparano, crescono e sviluppano abitudini per tutta la vita, incluso il modo in cui mangiano e si prendono cura della propria salute. Eppure, non tutti gli studenti partono dallo stesso punto.
Per comprendere l’impatto di SchoolFood4Change sui gruppi vulnerabili, abbiamo parlato con il Professor Manuel Franco, epidemiologo sociale e urbano presso il Basque Centre for Climate Change. La sua ricerca sulla salute urbana, l’insicurezza alimentare e le malattie croniche offre preziose intuizioni su come i programmi di cibo scolastico possano supportare i gruppi vulnerabili, migliorare la salute pubblica e rafforzare gli sforzi locali attraverso iniziative come la European Child Guarantee.
Come definisce i gruppi vulnerabili nel progetto SchoolFood4Change e perché è un aspetto importante del progetto?
Il progetto SchoolFood4Change (SF4C) include, tra i suoi obiettivi e azioni, un forte focus sull’impegno e il coinvolgimento dei gruppi vulnerabili. Tuttavia, il modo in cui definiamo questi gruppi varia tra Paesi e città. Questo rappresenta una delle prime sfide che incontriamo in Europa. Inoltre, manca una quantità sufficiente di dati su chi siano realmente questi gruppi vulnerabili.
Chi include solitamente in questa definizione?
Si fa spesso riferimento a famiglie a basso reddito, nuclei familiari al di sotto di una certa soglia in termini di reddito e ricchezza. Ma includiamo anche migranti, rifugiati e famiglie monoparentali. In tutta Europa, questi gruppi sono generalmente a maggior rischio di insicurezza alimentare.
Come lavora il progetto per raggiungere queste famiglie?
Poiché SF4C lavora direttamente con le scuole, ci concentriamo su quelle situate in quartieri a basso reddito, dove spesso vivono famiglie vulnerabili. All’interno di queste scuole, cerchiamo di identificare e raggiungere le famiglie più bisognose di supporto.
Quale ruolo possono avere i “Whole School Food Approaches” nel ridurre le disuguaglianze sanitarie e sociali tra i bambini in Europa?
I progetti sono importanti, ma le politiche a livello locale, regionale e nazionale sono ancora più cruciali. Svolgono un ruolo fondamentale per diversi motivi. In primo luogo, la malnutrizione rimane un problema significativo tra i gruppi vulnerabili. Studi in diverse città mostrano che i bambini provenienti da famiglie ad alto reddito generalmente affrontano meno problemi di malnutrizione. La malnutrizione non riguarda solo la scarsa qualità della dieta, ma include anche l’obesità infantile. È quindi importante proteggere e promuovere la salute dei bambini che ne hanno più bisogno.
E il secondo punto?
Senza pasti scolastici gratuiti e universali, le famiglie a basso reddito spesso faticano a garantire pasti ai propri figli. Anche quando riescono a farlo, ciò comporta un ulteriore onere economico. La vera domanda diventa: chi sostiene il costo del cibo quando una famiglia sta già lottando per arrivare a fine mese?

Quindi, i pasti scolastici gratuiti giocano un ruolo cruciale per i gruppi vulnerabili?
Sì. Quando pranzi o colazioni scolastiche gratuite sono disponibili, i bambini provenienti dalle famiglie più vulnerabili hanno maggiori probabilità di frequentare la scuola e di restarvi più a lungo. La permanenza a scuola è fondamentale, perché la scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma anche uno spazio sicuro dove i bambini possono nutrirsi, interagire con altri e accedere a un livello di istruzione più elevato. L’istruzione, naturalmente, è uno degli strumenti più efficaci per rompere il ciclo della povertà.
Come possono scuole e municipalità rispondere meglio ai bisogni nutrizionali dei bambini vulnerabili?
Affrontare i bisogni nutrizionali parte dall’avere dati affidabili: non solo sulla povertà infantile o su quali famiglie siano in difficoltà, ma anche sulle abitudini alimentari reali dei bambini, inclusi problemi legati a obesità o qualità della dieta. È essenziale mappare accuratamente l’insicurezza alimentare a tutti i livelli, dalle città e dai quartieri alle regioni e all’intero Paese. Tuttavia, i dati che descrivono la realtà di questi gruppi vulnerabili non sono sempre disponibili dai governi o dagli istituti di ricerca. Le organizzazioni del terzo settore, come UNICEF, Save the Children, EDUCO e Croce Rossa, spesso possiedono le informazioni più accurate e aggiornate. Per questo motivo, è fondamentale collaborare con loro, coinvolgerle nelle discussioni politiche e lavorare insieme per raggiungere efficacemente e sostenere questi gruppi vulnerabili.
Perché è così importante raccogliere dati accurati sulle diete e la salute dei bambini?
Si tratta fondamentalmente di una sfida di sanità pubblica e epidemiologia. Per affrontarla, servono dati di qualità sulle diete dei bambini, sull’insicurezza alimentare, sulla qualità della dieta e sui modelli alimentari in tutta Europa. Tuttavia, i bambini più vulnerabili, quelli più a rischio, sono spesso sottorappresentati nei sondaggi sanitari. È quindi cruciale fare uno sforzo congiunto per raggiungerli e garantire che le loro esperienze e necessità siano correttamente rappresentate nei dati.
Quali sono le principali sfide nell’implementare i Whole School Food Approaches per i gruppi vulnerabili?
Una delle sfide più grandi è che non comprendiamo appieno la realtà di questi gruppi vulnerabili. In molte città e regioni europee manca un quadro chiaro di dove si trovino queste comunità e quali siano le loro esigenze specifiche. Il nostro sistema educativo e i servizi sociali devono essere attrezzati per capire e rispondere a questa realtà. È essenziale riconoscerne la presenza e comprendere le difficoltà, perché non possiamo permetterci di lasciare indietro nessuno per mancanza di consapevolezza.
Cosa rischiamo se non affrontiamo queste questioni?
Una dieta sana è fondamentale per il benessere generale, e i programmi di cibo scolastico giocano un ruolo chiave: non solo nel migliorare la salute dei bambini, in particolare quelli provenienti da contesti vulnerabili, ma anche nel supportare sistemi alimentari più sostenibili. È un “doppio vantaggio”: migliorare la salute pubblica e promuovere la sostenibilità.
Come possono iniziative europee, come la European Child Guarantee, rafforzare gli sforzi locali?
È fondamentale che la European Child Guarantee si traduca in azioni concrete a livello locale. La sfida principale è assicurarsi che non rimanga solo una politica sulla carta, ma diventi una realtà implementata dai governi locali e dalle municipalità. Per avere successo, le autorità nazionali e locali devono impegnarsi non solo economicamente ma anche con vera volontà politica, trasformando un quadro promettente in supporto quotidiano concreto per i bambini che ne hanno più bisogno.

Nourish to Flourish – Dare potere agli studenti vulnerabili attraverso il cibo scolastico sano
Questa intervista è pubblicata in una rivista che mette in luce pratiche ispiratrici in tutta Europa. Mostra come scuole e comunità utilizzino il cibo come strumento potente per inclusione, salute e sostenibilità. Dai pasti scolastici gratuiti in Estonia ai giardini sensoriali in Ungheria e alle lezioni di pan di zenzero in Slovacchia, ogni storia rivela l’impatto di un approccio scolastico integrale al cibo sul benessere e sull’apprendimento dei bambini.